Unità e mezzi speciali
UNITÁ NAVALI MILITARI
Fincantieri e Lockheed Martin stanno realizzando le unità del programma Littoral Combat Ship (LCS) classe Freedom, la nuova generazione di navi multiruolo veloci della US Navy
29.09.2018
Testo dell’articolo
Fincantieri e Lockheed Martin sono impegnate a pieno ritmo nella produzione: ad oggi esse hanno consegnato 7 navi alla US Navy, delle quali la LCS-11 (USS Sioux City) e LCS-13 (USS Wichita) nel 2018 (immagini sotto), mentre, ad opera di Fincantieri, altre 7 unità sono attualmente già in diversi stadi di costruzione.
Littoral Combat Ship 11 – USS Sioux City (premere sull’immagine per ingrandirla)
Littoral Combat Ship 13 – USS Wichita (premere sull’immagine per ingrandirla)
La variante Freedom è uno dei principali programmi di costruzione navale della US Navy, avente come obiettivo una nuova generazione di navi multiruolo di medie dimensioni. Le navi della classe LCS sono progettate sia per le attività di sorveglianza e difesa delle coste, sia per le operazioni in acque profonde, ed anche per affrontare minacce asimmetriche, quali mine, sottomarini diesel silenziosi e navi di superficie veloci. Le unità sono allestite in base ad una logica modulare, ed i vari moduli possono essere adattati a seconda del tipo di missione.
Con una velocità massima di oltre 40 nodi le unità della classe LCS si configurano come tra le navi militari monoscafo più veloci al mondo. Quelle della variante Freedom sono state impiegate con successo nel Pacifico occidentale.
DATI TECNICI
Littoral Combat Ship 7 – Design overviw (premere sull’immagine per ingrandirla)
MAIN CHARACTERISTICS
Sprint speed > 40 kn
Length overall 115,30 m
Max breadth 17,50 m
Draft 4.10 m
Displacement 3.200 t
Range sprint > 1.000 nm
Range cruise > 3.500 nm
PROPULSION PLANT
Twin CODAG arrangement
2 Fairbanks Morse Pielstick 16PA6B STC Diesel Engines
2 Rolls-Royce Marine Trent MT-30 Gas Turbines
ELECTRICAL POWER PLANT
4 Isotta Fraschini V1708 Common Rail Diesel Engines driving 4 Hitzinger Generator Units, 800 kW each
PROPULSORS
4 Rolls-Royce/Kamewa 153SII/153BII Waterjets
2 Steerable/Reversing
2 Fixed Boost
COMBAT SYSTEM
Capabilities on the LCS in all configurations include self-defense, navigation and C4I
SELF-DEFENSE FEATURES
RAM (Rolling-Airframe Missile) Launching System
57 mm Main Gun
Mine, Torpedo Detection
Decoy System
Testo redatto su fonte Fincantieri del 28 settembre 2018
Per approfondimenti su LCS: www.navy.mil/ah_online/lcs
Images credit: Lockheed Martin Corporation
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UNITÁ NAVALI MILITARI
Varata la nave “Vulcano”, l’unità LSS (Logistic Support Ship) commissionata a Fincantieri nell’ambito del piano di rinnovamento della flotta della Marina Militare Italiana
25.06.2018
Testo dell’articolo
È stata varata l’unità di supporto logistico LSS (Logistic Support Ship) “Vulcano”, commissionata a Fincantieri nell’ambito del piano di rinnovamento della flotta della Marina Militare Italiana.
Questa unità è destinata a sostituire le unità classe Stromboli in servizio dalla fine degli anni ‘70 e prossime al termine della loro vita operativa. Le nuove costruzioni sono pensate, sin dalla fase preliminare del progetto, per essere strumenti flessibili, modulari, affidabili, a basso impatto ambientale, facilmente riconfigurabili e potenziabili, cioè in grado di portare a termine delle missioni che tradizionalmente spettavano a differenti tipologie di piattaforme.
Il programma pluriennale per il rinnovamento della flotta della Marina Militare prevede la costruzione, oltre alla LSS, di un’unità da trasporto e sbarco LHD (Landing Helicopter Dock), anch’essa prevista in questo cantiere con consegna nel 2022, nonché di sette Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA), con ulteriori tre in opzione. Il varo del primo pattugliatore è previsto nel 2019, con consegna nel 2021. Le consegne dei successivi sono previste nel 2022, 2023, 2024 con due unità, 2025 e 2026.
La caratteristica fondamentale comune a tutte e tre le classi di navi è il loro altissimo livello di innovazione che le rende estremamente flessibili nei diversi profili di utilizzo con un elevato grado di efficienza. In particolare, queste unità presentano un doppio profilo di impiego (dual use), quello tipicamente militare e quello a favore della collettività (come per esempio per operazioni di protezione civile); in aggiunta hanno un basso impatto ambientale, attraverso avanzati sistemi di propulsione ausiliari a bassa emissione inquinante (motori elettrici).
La nave “Vulcano” sarà certificata dal RINA (Registro Italiano Navale) in accordo alle convenzioni internazionali per la prevenzione dell’inquinamento sia per gli aspetti più tradizionali come quelli trattati dalla Convenzione MARPOL, sia per quelli non ancora cogenti, come la Convenzione di Hong Kong dedicata alla demolizione delle navi.
La LSS è una unità di supporto logistico alla flotta dotata anche di capacità di assistenza sanitaria direttamente in mare, grazie alla presenza di un ospedale completamente attrezzato, con sale chirurgiche, radiologia e analisi, gabinetto dentistico, e zona degenza che sarà in grado di ricevere fino a 17 ricoverati gravi. La nave coniuga capacità di trasporto e trasferimento ad altre unità navali (è dotata di una gru offshore stabilizzata da 30 t) di carichi liquidi (gasolio, combustibile avio, acqua dolce) e solidi (parti di rispetto, viveri e munizioni) e di effettuare in mare operazioni di riparazione e manutenzione a favore di altre unità. I sistemi di difesa sono limitati alla capacità di comando e controllo in scenari tattici, alle comunicazioni e ai sistemi di difesa dissuasivi non letali. L’unità è capace di imbarcare anche sistemi di difesa più complessi e diventare una piattaforma per sistemi di intelligence e guerra elettronica.
Caratteristiche tecniche dell’unità LSS
– 193 m di lunghezza
– circa 20 nodi di velocità
– 235 persone tra equipaggio e specialisti
– 4 stazioni di rifornimento laterali e 1 poppiera
– capacità di fornire acqua potabile a terra
– capacità di fornire corrente elettrica a terra per una potenza di 2500 kw
– possibilità di imbarcare fino a 8 moduli abitativi/sanitari
– capacità di soccorso in mare, tramite operazioni di recupero e sul fondo
– base per operazioni di soccorso tramite elicotteri ed imbarcazioni speciali
Testo redatto su fonte Fincantieri del 23 giugno 2018
Image credit: Fincantieri/Ministero della Difesa/Marina Militare
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MEZZI NAVALI SPECIALI
Realizzata per l’installazione, il decommissioning e il trasporto in blocco di grandi piattaforme offshore, la Pieter Schelte è anche la pipe-laying ship più grande del mondo
26.01.2016
Testo dell’articolo
Di proprietà della Allseas Group S.A. (Svizzera), la Pieter Schelte è una gigantesca nave a scafo singolo a doppia prua realizzata specificatamente per il trasporto, l’installazione e decommissioning in blocco di grandi piattaforme offshore (per l’estrazione di gas e petrolio) e oleodotti sottomarini. Costruita nei cantieri navali Daewoo (Korea del Sud), la Pieter Schelte è lunga 382 m, larga 124 m e, con 571 persone di equipaggio, ha una stazza a pieno carico di 900.000 t.
Grazie a sistemi tecnologici sofisticati, che le consentono di lavorare anche in condizioni meteomarine avverse, ha una capacità di sollevamento anteriore di 48.000 t e posteriore di 25.000 t. La nave è inoltre in grado di posare tubi da 2″ a 68″ di diametro, incluso il rivestimento, con una capacità di tensione di circa 2.000 t, mediante un braccio lungo 170 m alloggiato nello spazio fra le due prue. Operativa dal 2015, questi numeri la rendono la pipe-laying ship più grande del mondo e con la più elevata capacità di sollevamento.
Con una potenza totale installata di 95 MW, la Pieter Schelte è alimentata da 8 motori Rolls Royce che le consentono di raggiungere una velocità massima di 14 nodi, mentre il “cuore” dell’impianto a bordo della è costituito da un quadro elettrico di oltre 80 unità capace di controllare e manovrare l’intero sistema elettrico di questo gigante del mare.
Uno dei punti di forza della nave riguarda il fatto che grazie ai 12 thruster e al posizionamento dinamico tutte queste attività possono essere compiute agevolmente anche in mari generalmente agitati come i mari del Nord dell’Europa. La parte superiore della piattaforma, che può così essere costruita interamente a terra, viene sollevata e alloggiata in un unico pezzo nello spazio di 59 m fra le due prue della nave mediante 8 travi orizzontali di sollevamento mentre la struttura immersa viene sollevata da 2 travi di sollevamento ribaltabili in un’unica operazione e alloggiata a poppa.
Testo redatto su fonte Allseas Group S.A.
Image credit: Allseas Group S.A.
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PIATTAFORME GALLEGGIANTI
Varata Itarus, la piattaforma galleggiante semisommergibile che trasporterà i compartimenti di reattori di sottomarini nucleari dismessi dalla Marina Militare russa
23.11.2015
Testo dell’articolo
Con una lunghezza di oltre 79 m, una larghezza di quasi 29 m ed una portata lorda di 3.000 t, l’unità sarà dotata di spazi abitativi capaci di ospitare a bordo un equipaggio di 6 persone. Durante le operazioni di immissione del carico in bacino, Itarus potrà raggiungere un’immersione massima di 24,5 m, grazie a un impianto distribuito su 45 casse per un totale di 25.000 metri cubi di acqua di zavorra movimentata da 4 pompe della portata di 2.000 m3/h.
Realizzata nel cantiere integrato di Riva Trigoso-Muggiano con il supporto di quello di Palermo, sotto la supervisione del Russian Maritime Register of Shipping, la commessa fa seguito all’accordo di collaborazione del 2003 siglato tra il Russia e Italia per lo smantellamento di sommergibili nucleari e la gestione sicura dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare, definito nel quadro del progetto Global Partnership.
Testo redatto su fonte Fincantieri S.p.A. del 19 novembre 2015
Image credit: Fincantieri, 2015
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SOMMERGIBILI E SOTTOMARINI
Varato il “Romeo Romei”, un sommergibile ad elevata innovazione tecnologica, dotato di un sistema di propulsione silenziosa basato sulle celle a combustibile
07.07.2015
Testo dell’articolo
È stato varato presso lo stabilimento di Fincantieri di Muggiano (La Spezia) il sommergibile “Romeo Romei”, il quarto della classe “Todaro”, tipo U212A, una serie di quattro unità gemelle commissionata dalla Direzione Generale degli Armamenti Navali – NAVARM per la Marina Militare Italiana. L’unità fa parte della seconda coppia in ordine di realizzazione, e segue di circa un anno il “Pietro Venuti”, attualmente in costruzione presso lo stesso cantiere di Muggiano. Con un equipaggio composto da 27 persone, il “Romei” ha un dislocamento di superficie di 1.509 t, una lunghezza fuori tutto di 55,9 m, un diametro massimo di 7 m e può raggiungere in immersione una velocità superiore ai 16 nodi.
Il sommergibile, come gli altri battelli della serie, è caratterizzato da soluzioni tecnologiche altamente innovative, ed è interamente realizzato in materiale amagnetico, con l’applicazione delle più moderne tecniche di silenziamento per la riduzione della segnatura acustica. Inoltre è dotato di un sistema di propulsione silenziosa basato sulla tecnologia delle celle a combustibile in cui l’energia elettrica viene prodotta tramite la reazione di ossigeno e idrogeno: questo gli garantisce un’autonomia subacquea notevolmente superiore a quella dei sistemi convenzionali a batteria. L’unità è dispone anche di un sistema elettroacustico di comando e controllo armi completamente integrato e un moderno sistema di automazione della piattaforma.
A seguito del varo, l’unità proseguirà le attività di allestimento presso il Cantiere Integrato Navale Militare nel sito di Muggiano, a La Spezia, e sarà consegnata nella seconda metà del 2016.
Testo redatto su fonte Fincantieri del 4 luglio 2015
Image credit: Fincantieri
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UNITÀ NAVALI MILITARI
Nell’ambito del piano di rinnovamento della flotta della Marina Militare Italiana, saranno realizzate 8 unità navali, per un investimento complessivo di 3,5 miliardi di euro
09.05.2015
Testo dell’articolo
• un’unità di supporto logistico (LSS – Logistic Support Ship);
• sei pattugliatori (PPA – Pattugliatori Polivalenti d’Altura) con ulteriori quattro in opzione;
• un’unità da trasporto e sbarco (LHD – Landing Helicopter Dock).
La caratteristica fondamentale comune a tutte e tre le classi di navi è il loro altissimo livello di innovazione che le rende estremamente flessibili nei diversi profili di utilizzo con un elevato grado di efficienza. In particolare queste unità presentano un doppio profilo di impiego (il c.d. dual use), quello tipicamente militare e quello per operazioni di protezione civile e soccorso in mare; in aggiunta hanno un basso impatto ambientale, attraverso avanzati sistemi di propulsione ausiliari a bassa emissione inquinante (motori elettrici) e di controllo degli effluenti biologici.
Le nuove unità navali saranno fornite di nuovi radar multifunzionali e adotteranno l’innovativo sistema denominato “Cockpit” che consentirà, per la prima volta, di gestire in modo integrato le operazioni relative sia alla conduzione della nave sia al sistema di combattimento, con un numero ridotto di operatori grazie alle tecniche di “realtà aumentata”.
LSS – Logistic Support Ship
La LSS è una unità di supporto logistico alla flotta dotata anche di capacità ospedaliera e sanitaria grazie alla presenza di un ospedale completamente attrezzato, con sale chirurgiche, radiologia e analisi, gabinetto dentistico, e zona degenza in grado di ricevere fino a 12 ricoverati gravi. La nave è in grado di coniugare capacità di trasporto e trasferimento ad altre unità navali di carichi liquidi (gasolio, combustibile avio, acqua dolce) e solidi (parti di rispetto, viveri e munizioni) e di effettuare in mare a favore di altre unità operazioni di riparazione e manutenzione. I sistemi di difesa invece sono limitati alla capacità di comando e controllo in scenari tattici, alle comunicazioni e ai sistemi di difesa dissuasivi non letali. L’unità è capace di imbarcare anche sistemi di difesa più complessi e diventare una piattaforma per sistemi di intelligence e guerra elettronica. Le caratteristiche principali sono:
• 165 metri di lunghezza;
• 20 nodi di velocità;
• 200 persone tra equipaggio e specialisti;
• 4 stazioni di rifornimento laterali e 1 poppiera;
• capacità di fornire acqua potabile a terra;
• capacità di fornire corrente elettrica a terra per una potenza di 2.500 kw;
• possibilità di imbarcare fino a 8 moduli abitativi/sanitari;
• capacità di soccorso in mare, tramite operazioni di recupero e sul fondo (la nave è dotata di una gru offshore stabilizzata da 30 tonnellate);
• base per operazioni di soccorso tramite elicotteri ed imbarcazioni speciali.
La consegna è prevista nel 2019.
PPA – Pattugliatori Polivalenti d’Altura
Il pattugliatore polivalente d’altura rappresenta una tipologia di nave altamente flessibile con capacità di assolvere a molteplici compiti che vanno dal pattugliamento con capacità di soccorso in mare, alle operazioni di Protezione Civile, nonché, nella sua versione più equipaggiata, da nave combattente di prima linea. Sono infatti previste differenti configurazioni di sistema di combattimento: una “leggera” relativa al compito di pattugliamento integrata di capacità di autodifesa e una “completa”, equipaggiata con il massimo della capacità di difesa. Inoltre l’unità è in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) sino a una lunghezza di oltre 11 metri tramite gru laterali o una rampa di alaggio situata all’estrema poppa. Le caratteristiche principali sono:
• 129 metri di lunghezza;
• velocità superiore a 31 nodi;
• 171 persone di equipaggio;
• dotata di impianto combinato diesel e turbina a gas (CODAG);
• capacità di fornire acqua potabile a terra;
• capacità di fornire corrente elettrica a terra per una potenza di 2.000 kw;
• possibilità di imbarcare zone modulari abitative e sanitarie;
• 2 zone modulari a poppa e centro nave che permettono l’imbarco di svariate tipologie di moduli operativi/logistici/sanitari containerizzati; (in particolare la zona di poppa può ricevere e movimentare in area coperta fino a 5 moduli in container ISO 20” mentre la zona centrale fino 8 container ISO 20”).
Le PPA saranno costruite presso il Cantiere Integrato di Riva Trigoso e Muggiano con consegna prevista per la prima unità della classe nel 2021 mentre i successivi saranno consegnati nel 2022, 2023, 2024 con due unità e nel 2025.
Testo redatto su fonte Finmeccanica/Fincantieri del 7 maggio 2015
Image credit: Finmeccanica
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CHIATTE E PONTONI
Varata a Venezia la GLF 450, la chiatta di 45 m da 380 tonnellate che sarà impiegata per contribuire alla messa in sicurezza delle dighe frangiflutti del porto di Genova
17.04.2015
Testo dell’articolo
Multi Service e A.C. Expert Marine Ing. Alvise Cattaneo hanno quindi imbragato la chiatta, con le metà unite, e, mediante l’impiego di quattro gru ad alta portata singola, tre da 120 tonnellate una da 200 tonnellate, hanno effettuato il varo del natante. La chiatta è stata poi presa in consegna dal rimorchiatore TOFI per il viaggio verso il porto di Genova.
Testo redatto su fonte ADRIATIC SEA NETWORK del 15 aprile 2015
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SOMMERGIBILI E SOTTOMARINI
Varato il sommergibile “Pietro Venuti”, il terzo della classe “Todaro”, una serie di quattro unità gemelle commissionate dalla Marina Militare Italiana al Gruppo Fincantieri
12.10.2014
Testo dell’articolo
L’unità fa parte della seconda coppia in ordine di realizzazione, e precede di circa un anno il “Romeo Romei”, attualmente in costruzione presso lo stesso cantiere di Muggiano. Nella flotta della Marina questi battelli, la cui consegna è prevista nel 2015 e 2016, sono destinati a prendere il posto dei sommergibili “Prini” e “Pelosi” (classe “Sauro” – terza serie), realizzati alla fine degli anni Ottanta. Il programma per la realizzazione di sommergibili è la prosecuzione di quello iniziato nel 1994 in cooperazione con il German Submarine Consortium, che ha già portato negli anni scorsi alla costruzione di sei battelli per la Germania e di due per l’Italia – il “Todaro” e lo “Scirè”, consegnati da Fincantieri rispettivamente nel 2006 e nel 2007 e che già operano con successo all’interno della flotta della Marina Militare Italiana.
Con un equipaggio composto da 27 persone, il “Venuti”, così come gli altri battelli della serie, è caratterizzato da soluzioni tecnologiche altamente innovative. È interamente realizzato in materiale amagnetico, con l’applicazione delle più moderne tecniche di silenziamento per la riduzione della segnatura acustica. Inoltre è dotato di un sistema di propulsione silenziosa basato sulla tecnologia delle celle a combustibile in cui l’energia elettrica viene prodotta tramite la reazione di ossigeno e idrogeno, quindi indipendentemente dall’aria, garantendo un’autonomia subacquea da 3 a 4 volte superiore a quella dei sistemi convenzionali a batteria. Ha anche un sistema elettroacustico di comando e controllo armi completamente integrato e un moderno sistema di automazione della piattaforma. “Venuti” ha un dislocamento di superficie di 1.509 tonnellate, una lunghezza fuori tutto di 55,9 metri, un diametro massimo di 7 metri e può raggiungere in immersione una velocità superiore ai 16 nodi.
Testo redatto su fonte Fincantieri S.p.A. del 9 ottobre 2014
Image credit: Marina Militare Italiana
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MEZZI NAVALI SPECIALI
Progetto MOSE: varato il JACK-UP, il grande mezzo navale che installerà le paratoie del sistema di dighe mobili per la difesa di Venezia e della sua Laguna dalle acque alte
09.10.2014
Testo dell’articolo
Il JACK-UP è uno speciale pontone formato da due semiscafi connessi fra loro: grazie all’innesto di un modulo intermedio, potrà allungarsi o accorciarsi a seconda delle paratoie che dovrà trasportare e agganciare. Le sue dimensioni in lunghezza variano dai 69,6 metri (configurazione “lunga”) ai 60,25 metri (configurazione “corta”), la larghezza è di 30,25 metri, e in altezza arriva a 4,6 metri. La necessità di una lunghezza variabile è dovuta al fatto che le paratoie hanno misure diverse, proporzionali alle profondità dei canali dove vengono installate: le più piccole sono quelle di Lido Treporti (lunghe 18,5 metri, larghe 20 metri e spesse 3,6 metri), mentre le più grandi sono quelle della barriera di Malamocco (lunghe 29,2 metri, larghe 20 metri e spesse 5 metri).
Il JACK-UP è un vero e proprio mezzo navale, equipaggiato con un sistema di posizionamento, collegato al sistema di propulsione: è quindi in grado di navigare e posizionarsi in modo autonomo, senza necessità di rimorchiatori o di mezzi di ancoraggio. Durante queste fasi, la paratoia rimane agganciata alle gru che saranno utilizzate per calarla sul fondo. Quando arriva in posizione sopra il cassone, quattro speciali “gambe” alte 26 metri vengono fatte scendere fino a raggiungere le apposite sedi ricavate sugli alloggiamenti delle paratoie. Questa operazione prevede la massima precisione nel posizionamento del mezzo, che è assicurata anche mediante specifici strumenti di controllo collocati sul fondo. Una volta appoggiato sulle gambe, lo scafo viene sollevato, per garantire la massima stabilità ed evitare oscillazioni dovute al moto ondoso.
Il JACK-UP è dotato di due gru (cosiddette “capre”) che hanno una portata ciascuna di 6.000 kN: queste tengono agganciata in sospensione la paratoia e provvedono al suo affondamento con precisione millimetrica fino alla quota del fondale dove è collocato il cassone nel quale sarà alloggiata. Nella fase finale dell’installazione, l’elemento maschio della cerniera, attaccato alla paratoia, va a inserirsi nell’elemento femmina fissato all’alloggiamento. Ogni paratoia è dotata di due cerniere che vincolano la paratoia alla propria sede e ne consentono il movimento (sollevamento, oscillazione per assecondare il moto ondoso, abbassamento). Al termine dell’installazione lo scafo del JACK-UP viene riabbassato, si sollevano le gambe di appoggio e il mezzo riprende l’assetto di navigazione per il rientro alla base operativa all’Arsenale.
Testo redatto su fonte Consorzio Venezia Nuova dell’8 ottobre 2014
Image credit: Consorzio Venezia Nuova
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UNITÀ NAVALI MILITARI
La Marina Militare italiana acquisisce la seconda fregata FREMM, un’eccellenza tecnologica con capacità di navigazione silenziosa a velocità significative
21.12.2013
Testo dell’articolo
Il programma italo-francese di Fregate Europee Multi Missione “FREMM”, che vede Orizzonte Sistemi Navali (51% Fincantieri, 49% Selex ES) nel ruolo di prime contractor per l’Italia, ad oggi prevede la costruzione di otto unità e l’opzione per ulteriore due. Il programma nasce dall’esigenza di rinnovamento della linea delle Unità della MMI della classe Lupo (disarmo completato nel 2003) e Maestrale (prossime al raggiungimento del limite di vita operativo) e di quelle della Marine Nationale francese delle classi Tourville e Montcalm. Tali unità contribuiscono in maniera determinante a svolgere i compiti assegnati alla Marina Militare possedendo capacità operative in svariati settori: lotta anti-aerea, anti-sommergibile, anti-nave, di supporto di fuoco dal mare oltre ad una componente elicotteristica organica imbarcata. Le FREMM sono destinate a costituire la “spina dorsale” della Marina Militare dei prossimi decenni.
Testo redatto su fonte Fincantieri S.p.A. del 20 dicembre 2013
Image credit: Marina Militare
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MEZZI NAVALI SPECIALI
Su commessa del Norwegian Institute of Marine Research, sarà costruita in Italia e pronta per il 2016, una nave oceanografica rompighiaggio da 9.000 tonnellate
30.11.2013
Testo dell’articolo
L’armatore della nave sarà il Norwegian Polar Institute, per conto del governo norvegese. La nave si chiamerà “Kronprins Haakon”, in onore dell’erede al trono di Norvegia e sarà costruita in Italia nel cantiere integrato di Riva Trigoso-Muggiano di Fincantieri, prima di concludere l’allestimento e le prove in mare in Norvegia negli stabilimenti di VARD, società del Gruppo Fincantieri. La nuova unità, il cui design è stato curato da Rolls Royce Marine, prenderà il mare nella seconda metà del 2016 e sarà pienamente operativa a partire dall’inizio del 2017.
Il progetto, promosso dal governo norvegese, ha un valore complessivo di circa 175 milioni di euro. L’ordine relativo alla costruzione della nave è stato acquisito da Fincantieri a seguito di un confronto con una qualificata concorrenza internazionale. La firma del contratto è avvenuta oggi al Fram Museum di Oslo tra Tore Nepstad, Managing Director del Norwegian Insitute of Marine Research e, Angelo Fusco, Direttore Navi Italia di Fincantieri.
Con 9.000 tonnellate di stazza lorda, una lunghezza di otre 100 metri e una larghezza di 21, l’unità potrà ospitare a bordo in 38 cabine, 55 persone, tra ricercatori, studenti ed equipaggio e sarà allestita seguendo gli elevati standard di comfort delle navi passeggeri. A prua avrà un hangar che potrà ospitare due elicotteri e sarà dotata di una strumentazione complessa in grado di indagare la morfologia e la geologia dei fondali marini.
La nave sarà tra le più avanzate rompighiaccio al mondo, e costituirà un presidio ad elevato contenuto tecnologico per lo studio dell’ambiente marino. Sarà costruita seguendo criteri che minimizzano l’impatto ambientale e riducono il rumore irradiato sott’acqua in modo da consentire studi su pesci e mammiferi marini e potrà svolgere le proprie attività di ricerca oceanografica e idrografica in qualsiasi teatro operativo. La nave effettuerà missioni su scala globale e sarà impiegata per studiare le modalità e le conseguenze del cambiamento climatico nell’ambiente artico.
Testo redatto su fonte Fincantieri S.p.A. del 29 novembre 2013
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