· · Architettura Navale · Robustezza della Nave · · INTRODUZIONE ALLA ROBUSTEZZA DELLA NAVE · Alberto Albert · · Natura
della struttura della nave · Dimensioni
e complessità delle navi · Funzione
multiuso dei componenti strutturali della nave · Variabilità
dei carichi strutturali della nave
· Natura
probabilistica del comportamento strutturale · Tipi
di cedimento strutturale della nave · Filosofia
e procedura del progetto ·
·
· Natura
della struttura della nave La
forma e le caratteristiche principali di una nuova nave sono determinati
soprattutto dalla tipologia di servizio e dalle rotte di progetto. Oltre alle
considerazioni funzionali di base ci sono requisiti quali quelli di
stabilità, di bassa resistenza al moto ed alta efficienza propulsiva oltre
che di limitazioni alla navigazione riguardo all’immersione o alla larghezza;
tutti questi influenzano la scelta delle dimensioni e della forma. La
struttura della nave deve essere progettata, entro questi ed altri vincoli
progettuali, per sostenere tutti i carichi che si prevede possano essere
incontrati durante la vita in navigazione. Di conseguenza, la struttura della
nave possiede determinate caratteristiche peculiari che non hanno eguali in
altre strutture costruite dall’uomo. Fra
le caratteristiche più importanti che contraddistinguono le strutture della
nave vi sono le dimensioni, la complessità e la molteplicità delle funzioni
dei componenti strutturali, della natura casuale o probabilistica dei carichi
imposti e delle incertezze inerenti alla nostra capacità di predire la
risposta della struttura a questi carichi. Contrariamente
alle strutture costruite a terra, la nave non riposa su fondazioni fisse ma
ricava l’intero sostegno dalle pressioni di spinta generate da un ambiente
fluido dinamico ed in continuo movimento. I
metodi d’analisi impiegati dall'architetto navale nella progettazione e nella
valutazione delle strutture di una nave devono essere scelti tenendo presenti
le suddette caratteristiche. Durante gli scorsi venti anni il progetto e
l'analisi strutturale della nave hanno subito molti cambiamenti grazie a
metodologie con basi più razionali oltre allo sviluppo di strumenti analitici
basati sull’uso d’elaboratori elettronici. Questi hanno alleviato l'architetto
navale di gran parte dello sforzo di calcolo sistematico precedentemente
richiesto nell'analisi delle prestazioni strutturali della nave. Tuttavia,
molte funzioni della struttura della nave non sono completamente
riconducibili al puro approccio analitico e di conseguenza il progetto delle
strutture continua a coinvolgere una miscela giudiziosa e fantasiosa di
teoria e di esperienza. Un articolo specifico si occuperà dettagliatamente
dei carichi che agiscono sullo scafo della nave, della tecnica per analizzare
la risposta della relativa struttura a questi carichi oltre ai metodi usuali
e di nuova concezione per definire i criteri di accettabilità del progetto
strutturale. In altri articoli verranno affrontate sia una descrizione
dettagliata delle strutture della nave che discussioni sulle funzioni
pratiche della progettazione strutturale delle navi e su come siano
influenzati dall’interazione tra esperienza ed analisi i regolamenti delle
società di classificazione. Per
comprendere al meglio la natura del comportamento delle strutture della nave,
di seguito saranno forniti ulteriori particolari su alcune delle loro
caratteristiche distintive più importanti. In alcuni casi, sarà anche utile
paragonare la nave e la relativa struttura ad altre strutture e sistemi
costruiti dall’uomo. Dimensioni
e complessità delle navi Le
navi sono le più grandi strutture mobili costruite dall'uomo e sia il loro
formato che i requisiti di mobilità esercitano forti influenze sulle sistemazioni
strutturali e sul progetto. Oggi ci sono grandi petroliere in funzione che
hanno dislocamenti a pieno carico superiori alle 600.000t e dimensioni di
400m di lunghezza, 63 m di larghezza, 35.9 m di altezza, con una immersione a
pieno carico di 28.5 m. Queste sono tra le strutture più complesse e la
complessità risiede in parte nella loro mobilità. Buona resistenza e
caratteristiche propulsive implicano che la superficie esterna dello scafo, o
fasciame, debba essere una superficie curva tridimensionale complessa e,
poiché la struttura del fasciame è uno degli elementi principali di
resistenza, la configurazione strutturale non può essere scelta sempre
solamente in base alle prestazioni strutturali ottimali. Inoltre è difficile
da analizzare il comportamento strutturale dei vari elementi geometricamente
complessi che costituiscono lo scafo della nave e la costruzione dello scafo
può essere complicato perché ci sono pochi elementi con forma semplice o
ripetitiva. Funzione
multiuso dei componenti strutturali della nave Contrariamente
a molte strutture terrestri, i componenti strutturali di una nave sono
destinati frequentemente ad effettuare una molteplicità di funzioni oltre che
a quella di partecipare all'integrità strutturale della nave. Le lamiere del
fasciame, per esempio, servono non soltanto come elemento principale di
resistenza, ma anche come involucro stagno della nave, dovendo avere una
forma tale che fornisca la stabilità sufficiente contro il rovesciamento,
bassa resistenza al movimento di avanzamento, manovrabilità accettabile e
buone caratteristiche propulsive. Internamente,
molti elementi strutturali hanno doppia funzione. Per esempio, le paratie che
contribuiscono sostanzialmente alla resistenza del guscio possono anche
servire da confini stagni dei compartimenti interni. La loro posizione è
dettata dai volumi richiesti per le casse di deposito o dai requisiti di
compartimentazione. La configurazione delle strutture dei ponti è governata
solitamente dalla disposizione degli spazi interni, ma può essere loro
richiesto di resistere a carichi distribuiti e concentrati, così come di
contribuire alla robustezza longitudinale e trasversale. Considerando
che in molti casi la sola efficienza strutturale potrebbe richiedere travi,
colonne, o tralicci, funzioni alternative richiederanno normalmente elementi
a lastra o membrana, strutturati con un sistema di rinforzi, così da fornire
resistenza a componenti di carico multipli, alcuni nel piano della lastra ed
altri normali ad essa. Una caratteristica importante della struttura della
nave è la sua composizione con numerosi pannelli a lastra nervata, alcuni
piani ed altri curvi, che compongono i fianchi ed il fondo dello scafo, i
ponti e le paratie. Gran parte dello sforzo impiegato nell'analisi strutturale
della nave è, quindi, focalizzato nella predizione delle prestazioni dei
pannelli nervati isolati e delle loro interazioni con i pannelli contigui. Variabilità
dei carichi strutturali della nave I
carichi che la struttura della nave è destinata a sostenere hanno molte
origini. Ci sono componenti statiche, costituite principalmente dal peso e
dalla spinta della nave in acqua tranquilla. Ci sono componenti dinamiche
originate dal moto ondoso nel quale la nave si trova durante la navigazione e
dai movimenti risultanti della nave stessa. Altri carichi dinamici,
solitamente di frequenza più alta del semplice carico d’onda, sono causati
dagli sbattimenti e dagli urti dello scafo sulle onde, dalle eliche e dai
macchinari di propulsione. Questi a volte causano la vibrazione di alcune
zone o di tutta la nave. Infine, ci possono essere carichi che provengono sia
da una funzione speciale assolta durante il servizio al quale è destinata la
nave come rompere il ghiaccio, sia per la particolare tipologia di carico trasportato come ad esempio nel caso dei
carichi termici indotti dai carichi riscaldati o refrigerati. Una
caratteristica importante di tutte queste componenti del carico è la loro
variabilità temporale. Anche il peso statico e la spinta variano da viaggio a
viaggio ed anche all'interno di un viaggio, dipendono dalla quantità, dalla
distribuzione del carico e dei materiali di consumo trasportati. Per
progettare la struttura della nave per una durata utile di venti anni o più,
questa dipendenza temporale del carico deve essere attentamente considerata. I
carichi imposti dal mare, come il mare in se stesso, hanno natura casuale e
possono quindi essere espressi soltanto in termini probabilistici. Di
conseguenza è generalmente impossibile determinare con la certezza assoluta
un singolo valore per il carico massimo che la struttura della nave sarà
obbligata a sostenere. E’ necessario invece utilizzare una rappresentazione
probabilistica, dove è descritta una serie di carichi d’intensità crescente,
ciascuno con una probabilità corrispondente alla frequenza prevista durante
la vita della nave. Quando sono utilizzati metodi di progettazione
convenzionali, un carico di progetto può allora essere scelto come quello che
ha probabilità d’accadimento bassa ed accettabile. Nei metodi più rigorosi
d’affidabilità possono essere utilizzati direttamente i dati del carico nella
loro rappresentazione probabilistica. Natura
probabilistica del comportamento strutturale Come
conseguenza della complessità della struttura e delle limitazioni delle
nostre possibilità d’analisi, è raramente possibile raggiungere la certezza
assoluta nella predizione della risposta della struttura anche se la
complessità dei carichi fosse perfettamente conosciuta. Come nel caso delle
incertezze presenti nelle previsioni di carico strutturale, è necessario per
il progettista prendere in considerazione il limite e le conseguenze
probabili delle incertezze nella previsione della risposta strutturale quando
esprime un giudizio riguardo all'accettabilità generale della struttura. Uno
degli scopi più importanti che affronta l'ingegnere è di scegliere
l'equilibrio adeguato fra il livello accettabile d’incertezza nelle sue
previsioni di risposta strutturali ed il tempo e lo sforzo che devono essere
impiegati per raggiungere un elevato livello di accuratezza. L'esistenza di
quest’incertezza, allora, è riconosciuta e deve essere tenuta in
considerazione nel progetto. Nella
previsione delle prestazioni strutturali della nave ci sono almeno tre fonti
d’incertezza. In
primo luogo, l’analisi strutturale del progettista è effettuata solitamente
su un'idealizzazione della struttura reale. Per esempio, la teoria della
trave può essere usata per predire la distribuzione delle tensioni in parte o
in tutta la trave nave, anche se è noto che la geometria della nave non può
seguire esattamente i presupposti della teoria della trave. In
secondo luogo, le proprietà reali dei materiali di costruzione non possono
essere esattamente le stesse di quelle assunte dal progettista. Le lamiere
d'acciaio e le sezioni, come trasportate dal laminatoio, non combaciano con
precisione con le dimensioni nominali assunte nel progetto. Allo stesso modo
le proprietà chimiche e fisiche dei materiali possono variare entro
determinati limiti di tolleranza. Le regole delle società di classificazione
specificano sia i limiti fisici che chimici per varie categorie di materiali
dedicati alla costruzione navale, sia sotto forma di requisiti minimi che in
un intervallo di valori accettabili. I materiali attualmente utilizzati nella
costruzione di una nave dovrebbero avere proprietà che si trovino entro
questi specifici limiti, ma i valori esatti dipendono dal controllo di
qualità nel processo di costruzione e non sono conosciuti in anticipo dal
progettista. Inoltre, ci sarà inevitabilmente un certo degrado delle
proprietà fisiche dei materiali causate dalla corrosione, per esempio, nel
corso della vita della nave. In
terzo luogo, l'integrità della costruzione della nave contiene elementi
significativi d’abilità delle maestranze e quindi di buona costruzione. Il
progettista, nell'effettuazione dell'analisi strutturale, può assumere come
perfetto l’allineamento e l’assemblaggio degli elementi portanti oltre che le
saldature perfettamente eseguite. Questo approccio ideale può essere adottato
mediante l'uso di un sistema di costruzione che coinvolga personale altamente
esperto oltre che alti livelli di ispezione e di controllo di qualità. Un
giunto saldato assolutamente perfetto o una lastra piegata esattamente come
la figura progettata e fabbricata senza disallineamenti e distorsioni indotte
dalle saldature, è un obiettivo che si cerca d'ottenere, ma in pratica non
viene mai raggiunto. Risulta
evidente che le incertezze indotte nella determinazione sia dei carichi che
della risposta strutturale a questi carichi rendono difficile stabilire i
criteri di accettabilità per le strutture della nave. In passato i livelli
delle tensioni ammissibili o i fattori di sicurezza usati dai progettisti
hanno fornito i mezzi, basati su passate esperienze con strutture similari,
di ammettere queste incertezze. Negli ultimi anni, sono stati applicati i
principi d’affidabilità, usando la teoria delle probabilità e della
statistica, per ottenere una base più razionale per i criteri di
progettazione. Nell’approccio affidabilistico al progetto, i dati della
risposta strutturale, come pure i dati del carico, possono essere espressi ed
utilizzati in forma probabilistica. Tipi
di cedimento strutturale della nave Evitare
cedimenti strutturali è un obiettivo prioritario e fondamentale di tutti
progettisti strutturali; per realizzare questo obiettivo è necessario per
l'architetto navale conoscere sia i vari tipi di collasso possibili che i
metodi di previsione del loro accadimento. I tipi di cedimento che possono
accadere nelle strutture della nave sono generalmente quelli caratteristici
delle strutture composte da pannelli irrigiditi da rinforzi ed assemblati
tramite saldatura per formare strutture monolitiche molto ridondanti, cioè,
con molti percorsi alternativi per le linee degli sforzi. Deve
essere evidenziato che il cedimento strutturale può accadere con differenti
gradi di severità. Al
limite inferiore della scala dei cedimenti, ci possono essere piccole lesioni
o deformazioni negli elementi strutturali secondari che non compromettono la
capacità di base della struttura nell’assolvere le funzioni per le quali è
preposta. Tali cedimenti secondari possono avere soltanto conseguenze
estetiche. All'altro
limite della scala si trova il collasso totale della struttura con la
conseguente perdita della nave. Fra
questi estremi vi sono vari modi di cedimento che possono ridurre la capacità
portante del carico di elementi isolati o di parti complesse della struttura
ma, come conseguenza della natura altamente ridondante della struttura della
nave, non conducono al collasso totale. Tali cedimenti sono normalmente
rilevati e riparati prima che il loro numero e la loro estensione crescano al
punto di mettere la nave in pericolo. Quattro
sono i meccanismi principali riconosciuti come causa della maggior parte dei
casi di cedimento strutturale della nave, a parte la collisione o
l’arenamento. Questi tipi di cedimento sono i seguenti: -
Eccessiva tensione di trazione o compressione. -
Deformazione dovuta ad instabilità a compressione o taglio -
Frattura per fatica. -
Rottura per fragilità. I
primi tre tipi di collasso saranno discussi più dettagliatamente negli
appositi capitoli. L'ultimo di loro, la rottura per fragilità, è stato riconosciuto
che svolge un ruolo importante nelle rotture di molte navi da carico
costruite in condizioni di emergenza durante la seconda guerra mondiale. Le
cause di queste rotture sono state ricondotte ad una combinazione di fattori
connessi con le tecniche relativamente nuove di costruzione saldata impiegata
nella costruzione delle navi. La soluzione al problema è stata ottenuta con
lo sviluppo dei particolari progettuali che hanno evitato l’insorgere di
intagli ed altre concentrazioni di tensioni, insieme alla selezione degli
acciai con un alto grado di resistenza all'innesco ed alla propagazione delle
cricche, specialmente alle basse temperature. Queste risorse chiamate
“ferma-cricca” sono state assimilate col tempo per rendere il progetto sicuro
al collasso limitando la propagazione di tutte le cricche che potrebbero
realmente accadere. Filosofia
e procedura del progetto In
parecchie discipline si sta perseguendo lo sviluppo di procedure di
progettazione strutturale completamente razionali, comprese l'ingegneria
civile, aeronautica e meccanica, così come in architettura navale. Seguendo
tali procedure dovrebbe essere possibile in primo luogo formulare un insieme
di requisiti o criteri che devono essere soddisfatti dalla struttura, quindi,
con l'applicazione di ragionamenti basilari e d’analisi matematiche,
aumentate tramite l'introduzione di determinate informazioni empiriche,
arrivare ad una configurazione strutturale e ad un insieme di elementi
strutturali che soddisfino simultaneamente tutti questi criteri. Anche se
questo approccio ideale non è stato ancora raggiunto, si sta compiendo un
progresso costante in questa direzione. L'insieme
basilare dei requisiti imposti alla nave includerà i requisiti funzionali
definiti dall’armatore ed, in più, i requisiti istituzionali come quelli
stabiliti dagli enti governativi ed altri organi competenti interessati alla
sicurezza della vita in mare, alla navigazione, alla prevenzione
dell’inquinamento, alla misura del tonnellaggio ed ai requisiti sindacali.
Quindi, nella progettazione degli elementi principali della struttura della
nave, può essere assunto che le dimensioni principali della nave e la
suddivisione dei suoi volumi interni tramite le paratie, i ponti ed i
perimetri delle casse siano stati già determinati per soddisfare questi vari
requisiti. Il problema del progetto strutturale allora consiste nella
selezione dei tipi di materiale, dell’intervallo di ossatura, della tipologia
e della forma dei rinforzi e dello spessore dei fasciami che, una volta uniti
in questa configurazione geometrica, permetteranno alla nave di effettuare
efficientemente la sua funzione per il relativo corso della vita operativa
prevista. A
questo punto, nella selezione dei criteri che devono essere soddisfatti dai
componenti strutturali della nave, il progettista deve contare sia sui
criteri empirici, compresi i fattori di sicurezza e/o gli sforzi ammissibili,
che sull'uso dei principi di affidabilità. Il termine”sintesi”, definito come
unione di parti o di elementi in modo da formare un insieme, è applicata
spesso al processo del progetto strutturale della nave. Un
elemento addizionale, tuttavia, è necessario per completare questa sintesi
progettuale: l’individuazione della combinazione ottimale dei vari elementi.
A causa della complessità delle strutture della nave, così come la natura
probabilistica delle informazioni disponibili necessarie per determinate
ipotesi vitali al processo di progetto, è solitamente impossibile raggiungere
una soluzione ottimale in un’unica serie di calcoli. Deve essere impiegata,
invece, una specie di procedura iterativa. Il metodo tradizionale del
progetto strutturale della nave, coinvolgente l'estrapolazione d’esperienze
precedenti, può persino essere pensato come un processo iterativo in cui la
costruzione e l'esperienza operativa delle navi precedenti formano i punti
essenziali. In ogni nuovo disegno l'architetto navale prende in
considerazione queste esperienze precedenti e modifica il nuovo progetto
intuitivamente in modo da realizzare una configurazione migliorata. Il
progettista ottimale è colui che congloba, comprensione e memoria, con
abilità nei metodi manuali e nelle analisi strutturali, riuscendo in un
costante miglioramento nelle navi successive rispetto alle progettazioni
precedenti. Molti
progetti strutturali, anche quando sono usati i metodi più avanzati,
consistono in un processo graduale dove il progettista sviluppa una
configurazione strutturale in base all’esperienza, all'intuizione ed
all'immaginazione, poi effettua un'analisi di quella struttura per valutare
le relative prestazioni. Se necessario, i rinforzi devono essere modificati
fino a soddisfare i criteri di progetto. La configurazione risultante è
allora modificata in modo tale da ritenere che possa condurre ad un
miglioramento nelle prestazioni e nel costo; l'analisi allora è ripetuta per
assicurare che la configurazione migliorata soddisfi effettivamente i criteri
di progetto. Così elemento chiave nel progetto strutturale è il processo di
analisi della risposta di un’ipotetica struttura. Il processo di ricerca
tramite sintesi di una configurazione strutturale che abbia le prestazioni
volute è l'inverso dell’analisi ma non è così immediato il suo svolgimento,
particolarmente nel caso di strutture complesse. Di conseguenza, è soltanto
dopo il completamento di parecchi e soddisfacenti sintesi progettuali che il
processo di ottimizzazione può prendere forma. Ricapitolando,
possono essere identificati quattro punti chiave per caratterizzare il
processo del progetto strutturale, sia che questo sia intuitivo o
matematicamente rigoroso: -
sviluppo della configurazione iniziale e dei rinforzi -
analisi delle prestazioni del progetto ipotizzato. -
confronto con i criteri prestazionali. - riprogettazione
della struttura eventualmente cambiando sia la configurazione che i rinforzi
in modo da effettuare un miglioramento. -
ripetere i passi precedenti tanto quanto sia necessario per avvicinarsi
all'”optimum”. Formalmente,
il punto finale d’ottimizzazione consiste della ricerca del miglior valore
raggiungibile (solitamente minimo) di certe quantità quali peso strutturale,
costo della costruzione, tutte le spese richieste per l’esercizio della nave
nel suo servizio di progetto meglio noto come “costo previsto totale” della
struttura. L'ultima di queste quantità, consiste nella somma del costo
iniziale della nave (o altra struttura navale), del costo totale anticipato
di ricostruzione a seguito del completo collasso strutturale moltiplicato per
la relativa probabilità d’accadimento e di una sommatoria dei costi durante
la vita di servizio per la riparazione dei danni secondari strutturali. La
ricerca è effettuata in presenza di vincoli che, nella loro forma più
elementare, consistono nel requisito che ogni elemento della struttura non
collassi sotto i carichi previsti (punti b e c ). Una tale procedura
d’ottimizzazione costituisce la base per un buon progetto economico, sia che
venga effettuato automaticamente, usando uno schema canonico di ottimizzazione
matematica, che manualmente (con o senza assistenza di codici di calcolo per
alcune parti del processo). |
||||||||||||||
ingegnerianavale.net -
Tutti i Diritti Riservati |